Microbiota intestinale potrebbe agire anche sulla placenta

Microbiota intestinale potrebbe agire anche sulla placenta

Uno studio americano suggerisce che la popolazione batterica intestinale della madre sia in grado di impattare il corretto sviluppo del sistema vascolare feto-placentare

Scoperta una nuova possibile capacità del microbiota. Un recente studio americano della University of California, Los Angeles, pubblicato su Science Advances sembra suggerire che la popolazione batterica intestinale della madre sia in grado di influenzare la salute del feto promuovendo la crescita e la vascolarizzazione della placenta.

Meccanismi che sono ancora da chiarire cui l’attuale studio prova a dare una prima spiegazione con ricerche sperimentali.

I risultati di laboratorio

Il microbiota intestinale materno potrebbe essere un “trigger” di buona salute del feto già a partire dalla gravidanza.

Le evidenze arrivano da studi americani condotti su topi, alcuni gravidi allevati in condizioni germ-free ed altri, sempre gravidi, ma con un microbiota intestinale impoverito dopo l’assunzione di una terapia antibiotica.

Tali esperimenti farebbero osservare che la deplezione del microbiota intestinale materno riduce la crescita della placenta, in particolare il volume e la densità dei tessuti del labirinto placentare, come anche la porzione di placenta deputata allo scambio di gas e sostanze nutritive tra madre e feto.

Inoltre, specificatamente i topi gravidi privi di microbiota intestinale, avrebbero mostrato alterazioni nello sviluppo dei vasi sanguigni che collegano la placenta al feto.

Pertanto, in linea generale, la deprivazione del microbiota intestinale nei topi gravidi si è tradotta in una diminuzione del peso e del volume del feto alla nascita. Di conseguenza, prima ipotesi: il microbioma materno è necessario per il corretto sviluppo del sistema vascolare feto-placentare.

Successivi esperimenti

Forti di questa evidenza i ricercatori sono andati oltre, indagando un possibile legame tra alterazioni nella vascolarizzazione della placenta e la presenza di specifici metaboliti nella circolazione fetale.

Le ricerche condotte su più di 750 composti presenti nel sangue fetale, ha permesso di identificare 30 metaboliti, potenzialmente predittivi, con una precisione di quasi il 90%, dell’assenza del microbiota intestinale nella madre.

A questo punto l’attenzione si è incentrata soprattutto sugli acidi grassi a catena corta (SCFA), stante che i livelli sono risultati ridotti nel sangue delle madri prive di microbiota e nei loro feti.

Le indagini sembrano dimostrare che gli SCFA abbiano un ruolo chiave nella formazione di strutture simili ai capillari nelle cellule coltivate in vitro e che siano capaci di prevenire anomalie nella vascolarizzazione placentare nei topi privi di microbiota.

In conclusione

I risultati di questi primi studi invitano ad approfondire i meccanismi che legano il microbioma intestinale allo sviluppo placentare con un chiari obiettivo: favorire l’eventuale sviluppo di nuovi approcci per promuovere la salute materna e fetale e ridurre il rischio di malattie croniche.

Fonte

Pronovost GN, Yu KB, Coley-O’Rourke EJL et al. The maternal microbiome promotes placental development in mice. Science Advances, 2023, Vol. 9, Issue 40. Doi: 10.1126/sciadv.adk1887

 

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