Quali prodotti per la sindrome del colon irritabile aiutano davvero?

Quali prodotti per la sindrome del colon irritabile aiutano davvero?

Da una misteriosa patologia intestinale dalle cause sconosciute la diagnosi di "colon irritabile” nel corso degli anni si è trasformata in una vera e propria patologia diffusa. Milioni di italiani sono colpiti da diarrea ricorrente, spesso accompagnata da dolori addominali, flatulenza e talvolta anche da stitichezza.

Mentre chi ne soffre cerca aiuto, le aziende farmaceutiche promuovono in maniera insistente i loro prodotti che dovrebbero dare sollievo alla sindrome del colon irritabile. Tali prodotti mantengono davvero le loro promesse? Il Consulente della salute ha condotto un test per voi.

Perché la sindrome del colon irritabile non è una malattia nuova

Si ne parla sempre più spesso della sindrome del colon irritabile sia su Internet che sulle riviste di salute. Tuttavia, la condizione oggi nota come "sindrome del colon irritabile" non è affatto un fenomeno nuovo.

Infatti, da secoli molte persone soffrono di disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolori addominali e flatulenza. Per molto tempo, tuttavia, a questa spiacevole serie di disturbi non è stata attribuita una causa precisa. Fino a pochi anni fa i medici si trovavano ancora di fronte a un mistero.

Il colon irritabile è una condizione con tante sfaccettature

Persino Ippocrate stesso, spesso definito il "padre della medicina moderna", non riusciva a trovare una spiegazione. Infatti, più di 2.000 anni fa descrisse un paziente che soffriva di disturbi addominali (termine medico per indicare il disagio nella regione addominale), alterazioni del movimento intestinale (diarrea e stitichezza), flatulenza e stimolo di evacuazione.

Nel frattempo, sono passati millenni, durante i quali la scienza ha fatto notevoli passi avanti nella ricerca delle possibili cause della sindrome del colon irritabile. Dal 2000 è noto che molti pazienti con disturbi intestinali ricorrenti presentano un fattore in comune: una barriera intestinale insolitamente permeabile.

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Questo fenomeno è chiamato “leaky gut”, che significa intestino “permeabile”. È importante qui fare una distinzione. La barriera intestinale, che funge da barriera tra l'interno dell'intestino e il flusso sanguigno, deve essere permeabile alle sostanze nutritive.

Allo stesso tempo, però, il suo compito è quello di impedire che penetrino sostanze nocive. Il cosiddetto strato di cellule epiteliali intestinali svolge un ruolo centrale in questo senso. Questo è costituito da un singolo strato di cellule che sono tenute insieme da congiunzioni (le cosiddette tight junctions). Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che nelle persone con problemi intestinali ricorrenti, queste tight junctions non sono così vicine come dovrebbero essere in alcuni punti, a causa anche di danni minimi.

Questi danni, noti come microlesioni, permettono agli agenti patogeni di penetrare nella parete intestinale e di irritare il sistema nervoso enterico intestinale sottostante. Questo può portare ai sintomi fin troppo noti di diarrea, dolore addominale, flatulenza o stitichezza.

Le possibili cause del leaky gut

Così come i sintomi (diarrea, dolori addominali, flatulenza e stitichezza) possono essere diversi, tanto diversi possono essere i fattori che favoriscono il leaky gut.

I ricercatori ipotizzano che uno stile alimentare tipico dei Paesi occidentali, farmaci, infezioni e, infine, lo stress possano rivestire un ruolo fondamentale.

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Cosa significa questo per le persone affette?

Le soluzioni ovvie e presumibilmente facili da attuare, come un cambiamento nella alimentazione, raramente sono efficaci. E soprattutto lo stress, così saldamente presente nella nostra vita quotidiana, è difficile da eliminare.

Anche con la piena conoscenza del leaky gut, la sindrome del colon irritabile rimane spesso una sfida per i ricercatori e i medici. Questo è particolarmente frustrante per i pazienti, siccome non esiste un esame in grado di diagnosticare chiaramente la sindrome del colon irritabile.

Per questo motivo, a volte passano anni numerose visite mediche al fine di escludere malattie simili, prima che la diagnosi di "sindrome del colon irritabile" venga finalmente diagnosticata.

Miti e dati di fatto sulla sindrome dell'intestino irritabile

La complessità della sindrome del colon irritabile e le sue cause da tempo misteriose hanno portato alla nascita di miti di ogni tipo sull'argomento, alimentando ancora di più l'incertezza e la frustrazione di chi ne soffre. Il Consulente della salute analizza quindi i miti più diffusi.

Mito 1: La sindrome del colon irritabile si presenta per tutti allo stesso modo.

Questo è perlopiù falso. Sebbene i sintomi della sindrome del colon irritabile siano quasi sempre diarrea, dolori addominali, flatulenza e stitichezza, ciò non significa che tutti soffrano degli stessi sintomi.

La gravità, la frequenza e l'intensità dei singoli sintomi della sindrome del colon irritabile possono variare notevolmente da paziente a paziente.

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Di conseguenza, nella diagnosi si distingue tra sindrome del colon irritabile a dominanza di diarrea (chi ne è affetto soffre di diarrea ricorrente), sindrome del colon irritabile a dominanza di stitichezza (chi soffre principalmente di stitichezza) e il cosiddetto "tipo combinato" (in tal caso diarrea e stitichezza si alternano).

È vero, tuttavia, che gli esperti ritengono che tutti questi tipi di sintomi abbiano una causa comune, ma di questo parleremo più avanti.

Mito 2: L'intestino irritabile non rappresenta un grosso problema.

Questo è piuttosto sbagliato. Come già specificato, il tipo, la frequenza e l'intensità dei sintomi del colon irritabile possono variare notevolmente da persona a persona. Tuttavia, è evidente che i disturbi intestinali ricorrenti possono peggiorare la qualità della vita di chi ne è affetto, anche se all'inizio non sembrano particolarmente gravi.

Infatti, chi deve lottare ripetutamente contro diarrea, dolori addominali, flatulenza e/o stitichezza, soprattutto quando si presentano inaspettatamente, spesso si sente notevolmente limitato nella vita quotidiana.

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Molte persone si isolano perché non si sentono a proprio agio a causa di tali problemi e non vogliono che gli altri se ne accorgano. Addirittura, spesso si sentono a proprio agio solo se c'è un bagno nelle immediate vicinanze. Questo rende impensabili molte attività nel tempo libero e la vita sociale ne risente.

Mito 3: La sindrome dell'intestino irritabile è un fenomeno soltanto psicosomatico

Questo è sbagliato. Questa credenza deriva soprattutto dal fatto che la causa della sindrome del colon irritabile è rimasta a lungo sconosciuta e che i medici non riuscivano a trovare una ragione che spiegasse tali disturbi ricorrenti. Si è sviluppata così il mito del "malato immaginario".

Oggi sappiamo che chi soffre di colon irritabile ha spesso a che fare con stress e tensioni emotive, che a loro volta possono influire sulla salute intestinale. Tuttavia, ciò significa che lo stress psicologico non può essere considerato la causa diretta (soprattutto unica) della sindrome del colon irritabile. Infatti, non tutti i soggetti affetti dalla sindrome del colon irritabile soffrono di problemi psicologici.

D'altra parte, non bisogna dimenticare che la sindrome del colon irritabile, con tutti i sintomi che ne derivano, è spesso essa stessa la causa di isolamento sociale, stress e così via.

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Di conseguenza, questi ultimi sono da considerarsi più come conseguenze della sindrome del colon irritabile che come cause. Infine, anche le ricerche più recenti sull'intestino mostrano approcci interessanti.

Infatti, gli scienziati che lavorano sul cosiddetto rapporto tra intestino e cervello sono stati in grado di identificare un collegamento tra un microbiota intestinale alterato (come nel caso della sindrome del colon irritabile) e problemi psicologici!1

Mito 4: Il colon irritabile è legato alla alimentazione

Questo è in parte vero. Nel corso degli anni, gli scienziati hanno scoperto che la classica alimentazione occidentale, con la sua alta percentuale di acidi grassi saturi e carboidrati a catena corta, favorisce lo sviluppo del "leaky gut". Questo spiegherebbe anche perché sempre più persone, soprattutto nei Paesi occidentali, devono affrontare disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolori addominali e flatulenza.

Questo approccio è perseguito anche dalla cosiddetta dieta FODMAP, in cui gli alimenti con sostanze FODMAP (carboidrati a rapida fermentazione e alcoli dello zucchero) vengono completamente eliminati dal menu per un certo periodo di tempo e poi reintegrati lentamente in piccole quantità.

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Tuttavia, non si può concludere che un’alimentazione sana sia da sola sufficiente a prevenire la comparsa del leaky gut o tanto meno a curarlo. Considerare che la sindrome del colon irritabile sia causata da un'intolleranza o un'allergia alimentare è, invece, completamente sbagliato.

Sebbene i sintomi di varie allergie o intolleranze alimentari possano assomigliare a quelli della sindrome del colon irritabile, la causa è in questo caso diversa.

Mentre le allergie sono una reazione eccessiva del sistema immunitario, che si limita a determinati alimenti (gruppi) o a singoli componenti degli alimenti (come il glutine o il lattosio), la sindrome del colon irritabile si basa su un disturbo funzionale dell'intestino.

Cosa rende un prodotto per il colon irritabile efficace e quali prodotti soddisfano i nostri requisiti?

Durante la ricerca di una soluzione, chi soffre di colon irritabile non solo si trova solo di fronte a molte di queste convinzioni errate, ma anche a innumerevoli preparati dell'industria farmaceutica, la cui pubblicità aggressiva su Internet è difficile da ignorare.

Chi soffre di colon irritabile deve confrontarsi non solo con molte di queste convinzioni sbagliate, ma bensì anche con gli innumerevoli prodotti offerti dall’industria farmaceutica, che fanno pubblicità aggressiva un po’ ovunque su internet. Essi pubblicizzano la possibilità di curare la sindrome dell'intestino irritabile con l'aiuto di approcci completamente diversi.

Cosa si nasconde dietro tutti questi prodotti?

Il Consulente della salute ha esaminato in modo approfondito i prodotti più diffusi sul mercato e ha messo alla prova anche il prodotto leader del mercato, Kijimea PRO. Chi è il vincitore di questo test? E ancora: gli altri prodotti per il colon irritabile che vengono ampiamente pubblicizzati online riescono a tenere il passo con il migliore sul mercato?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo collaborato con vari esperti al fine di identificare le cinque caratteristiche qualitative più importanti e abbiamo confrontato i prodotti più noti per il colon irritabile che presentano tali caratteristiche.

Caratteristica n.1: l’evidenza scientifica

La sindrome del colon irritabile è una malattia intestinale complessa e cronica che può compromettere gravemente la qualità della vita di chi ne è affetto. L'efficacia dei prodotti pubblicizzati per alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile deve quindi essere scientificamente provata.

Gli studi scientifici consentono di valutare in modo oggettivo l'efficacia di un prodotto e di stabilire se può effettivamente fornire i benefici promessi. Per questi motivi, un buon prodotto deve assolutamente basarsi su prove scientifiche.

 

Caratteristica n. 2: un aiuto per tutti i sintomi della sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile è una condizione complessa che causa vari sintomi, tra cui diarrea, dolore addominale, gonfiore e stitichezza.

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Inoltre, tali sintomi si presentano in diverse intensità e combinazioni. Di conseguenza, non esistono casi necessariamente uguali. Ciò che risulta efficace per un paziente non deve esserlo per un altro. Per questo motivo, un prodotto per il colon irritabile che aiuti a contrastare un'ampia gamma di sintomi offre logicamente una flessibilità maggiore.

Al contrario, i prodotti che si concentrano solo su singoli sintomi risultano inutili per la maggior parte delle persone affette, siccome non affrontando il problema in modo complessivo, non hanno un effetto positivo duraturo sulla qualità della vita.

Infine, un approccio che miri a identificare la causa è fondamentale. Solo così è possibile trattare la sindrome del colon irritabile alla radice e aiutare a lungo termine chi ne soffre. Molti preparati si limitano a sopprimere i sintomi, per cui essi dopo un po' si ripresentano. Il problema effettivo alla base viene in questo modo trascurato.

 

Caratteristica n. 3: le raccomandazioni da parte di esperti

Le prove scientifiche di un prodotto per il colon irritabile costituiscono spesso la base per le linee guida e le raccomandazioni mediche emesse dalle associazioni specializzate e dalle autorità sanitarie.

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I membri di questi comitati di esperti hanno una vasta esperienza con la quale valutano lo stato attuale delle conoscenze sui principi fondamentali, sulla diagnostica e sulla terapia e lo traducono in raccomandazioni pratiche che hanno lo scopo di aiutare i medici nel trattamento della sindrome del colon irritabile2.

Oltre alle associazioni specializzate, lo sviluppo di tali linee guida avviene spesso in collaborazione con vari esperti del settore medico e sanitario, al fine di ottenere un ampio consenso nella comunità medica.

Ciò contribuisce ad assicurare che le raccomandazioni siano affidabili. I prodotti supportati da tali raccomandazioni tendono a godere di maggiore accettazione e credibilità tra gli operatori sanitari e, quindi, tra i consumatori.

 

Caratteristica n.4: una facile assunzione.

La vita delle persone affette da sindrome dell'intestino irritabile è spesso condizionata dai loro disturbi intestinali. L'assunzione di un preparato contro i disturbi non deve quindi essere percepita come un ulteriore fardello.

La semplicità d'uso è quindi importante anche per motivi abbastanza banali: un regime di dosaggio semplice aumenta la probabilità che chi ne soffre assuma o consumi il prodotto in modo corretto e lo utilizzi in modo appropriato.

Un programma di assunzione semplice rende più facile per i pazienti assumere il prodotto per un periodo di tempo più lungo, che di solito è necessario per ottenere risultati duraturi. Anche altre piccolezze possono giocare un ruolo importante in tal senso. Il prodotto deve essere assunto in funzione dei pasti? Il dosaggio deve essere stabilito da un medico? Con quale frequenza deve essere assunto?

 

Caratteristica n.5: categoria del prodotto

Molti consumatori non sono nemmeno consapevoli della differenza tra i tipi di prodotto, in quanto per loro tale differenza non riveste alcun ruolo nella loro vita quotidiana. Tuttavia, se si conduce un'analisi più attenta, il tipo di prodotto può effettivamente rappresentare una caratteristica che ne determina la qualità.

Gli integratori alimentari, ad esempio, sono destinati a integrare la dieta, come suggerisce il nome. Sono soggetti a requisiti normativi meno severi e di solito non richiedono studi clinici approfonditi sull'efficacia e la sicurezza.

Gli integratori alimentari spesso vengono confusi con i cosiddetti “nutraceutici”. In realtà mentre i primi servono a rifornire l'organismo di micronutrienti come sali e vitamine in caso di carenza, i nutraceutici possono prevenire alcune malattie e fungere da terapia.

La situazione è molto diversa per quanto riguarda i prodotti medici. Essi sono destinati a scopi medici specifici e sono soggetti a rigidi requisiti normativi da parte delle autorità sanitarie. È necessario dimostrare che questi prodotti soddisfino uno scopo medico previsto sulla base di prove scientifiche. In sintesi, un dispositivo medico, a differenza di un integratore alimentare e di un nutraceutico, è caratterizzato da un livello più elevato di prove scientifiche.

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